sabato 13 aprile 2013

"Non è colpa mia, non sono io, anche tu però dovresti..."

"Non è colpa mia, non sono io, anche tu però dovresti..."

Quasi sempre un conflitto tra partner, prospect, clienti, familiari, inizia con queste parole.

Se una persona ti sta manifestando malessere vuol dire che sta male e vuole risolvere il problema, vuole affrontarlo. E noi cosa facciamo? Per tutta risposta gli diciamo che sbaglia! Così facendo abbiamo per la seconda volta
consecutiva detto al nostro interlocutore che è lui il problema, ma ovviamente lui non crede alle nostre parole

Una discussione, quasi sempre, non ha nulla a che fare con l'argomento stesso della discussione bensì con il rispetto, la credibilità degli interlocutori, l'attenzione a cosa e come si dice...

Utilizzando le parole "ma", "però", "tuttavia" allontaniamo il nostro interlocutore e lo portiamo a chiudersi ancora di più e lo invogliamo ad attaccarci.

Al contrario dobbiamo costruire un ponte, una via di comunicazione che ci permetta di ottenere la sua attenzione ed il suo rispetto, solo dopo possiamo persuaderlo di qualcosa o farci ascoltare.

Se si instaura un rapporto di rispetto le posizioni possono avvicinarsi, il dialogo si fa costruttivo, le soluzioni iniziano ad essere a portata di mano.

Quando si chiude questo ponte, al contrario, inizia il conflitto, si perde la considerazione ed il rispetto e le posizioni si allontanano..

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