lunedì 30 settembre 2013

Gestire il cambiamento

Sono tanti coloro che annunciano grandi cambiamenti in azienda ma poi non riescono a gestirlo, sembra questo un comune ostacolo al cambiamento vero e proprio. 

I leaders fanno a gara per annunciare cambiamenti sostanziali ma poi non riescono a invogliare gli altri, non li rendono partecipi e finiscono per fallire miseramente.

I dipendenti sanno che questi annunci hanno vita breve e che nella maggior parte dei casi non seguirà un percorso guidato, bensì il tutto sarà lasciato al caso e verrà surclassato dalla quotidianità.

Essi non sentono loro il cambiamento, anzi lo percepiscono come un nemico perché intravedono in esso un'imposizione dell'azienda.

Questo accade soprattutto quando il cambiamento viene imposto dall'alto ma anche quando si struttura dal basso, specialmente quando i vari reparti entrano in conflitto.

venerdì 13 settembre 2013

I problemi vanno affrontati

Capita spesso che commettiamo degli errori. Alcuni reagiscono malamente e non perseguono più un obiettivo, altri invece si ostinano e vanno avanti.

L'errore fa parte della vita e non possiamo eliminarlo, occorre invece imparare a conviverci. Più ci prepariamo ad affrontarli meglio riusciremo a uscirne e risolvere la situazione.

Quando ci capita un problema anziché infuriarci e farci prendere dall'onda emotiva riflettiamo con calma, diciamoci pure che "avremmo dovuto prevederlo". L'atteggiamento giusto è quello della flessibilità: la migliore risposta è adattarsi alla situazione senza tanti problemi. 

Fatto ciò dobbiamo anche imparare da tutto ciò e capire come avremmo potuto evitarlo per innescare un processo di miglioramento che ci permetterà di commettere sempre meno errori in futuro. 

mercoledì 11 settembre 2013

Spendere nelle persone: il miglior investimento aziendale.

E' incredibile quanto vero: le aziende spendono il 70% del denaro per pagare gli stipendi ma non spendono nulla per la loro formazione!

Sono in tanti gli imprenditori che spendono più tempo e denaro per la manutenzine degli edifici e delle macchine che degli uomini che fanno parte dell'azienda.

Sono in tanti i lavoratori che alla domanda "stai lavorando bene?" neanche sanno rispondere. Nessuno si cura di loro, nessuno si prende la briga di comunicare cosa si aspettano da loro. Alcuni alla domanda rispondono che pensano di lavorare bene ma non perché il capo lo ha chiamato e gli ha fatto i complimenti, bensì perché non ha subito urla e sbraiti. Sembra quasi che lavorare bene significhi non subire nessuna punizione.

Tutti i responsabili sanno cosa vogliono dai dipendenti ma non lo comunicano, attendono a fine anno per tirare le somme e eventualmente farne fuori qualcuno così sembrano bravi agli occhi dei titolari o dei capi e fanno vedere di avere la situazione sotto controllo.

Per motivare un dipendente occorre invece dirgli esattamente cosa ci si aspetta da lui e valutare durante l'anno la sua performance in maniera aperta, mettendo il dipendente in condizione di poter fare una corretta autovalutazione.


lunedì 9 settembre 2013

L'interpretazione della realtà: il concetto di spazio-tempo

L'idea di spazio e quella di tempo occupano un posto rilevante nella nostra mappa della realtà. Per la gestione della nostra vita quotidiana hanno un'importanza tale da permetterci di organizzarci e gestire i movimenti. Abbiamo ereditato dalla fisica classica concetti come spazio tridimensionale contenente oggetti e a farla da padrone era la geometria euclidea che faceva muovere questi oggetti in base a tre parametri: altezza, larghezza e profondità.

Anche il tempo ci è stato detto che è indipendente e come lo spazio è assoluto. Per secoli queste erano verità inviolabili, ritenute da filosofi e scienziati come insindacabili. Il massimo esponente della scienza classica fu Newton.

A modificare radicalmente questi concetti fu la teoria della relatività di Einstein. Egli ci dimostrò che la nostra illusione di poter ordinare in sequenza temporale degli eventi dipende dal fatto che tutto ciò avviene perché la velocità della luce è talmente grande rispetto alle velocità che l'uomo può percorrere nella vita ordinaria da farci pensare che un evento accade quando lo osserviamo. Questo cambia quando ci si muove ad alte velocità perché il breve intervallo di tempo che occorre alla luce per raggiungere l'osservatore diventa rilevante per stabilire cose è accaduto prima e dopo. Questo significa che a velocità diverse ordineremo diversamente gli eventi. 

Il fatto che il tempo è relativo si porta dietro una grande conseguenza: anche lo spazio è relativo. Ora lo spazio dipende dal punto di vista dell'osservatore e dalla velocità che percorre. Lo spazio e il tempo passano da concetti assoluti a elementi del linguaggio dell'osservatore per descrivere un evento. 

Questo ci fa capire che i concetti che usiamo per descrivere la natura sono limitati, non sono realtà assolute, indiscutibile, non fanno parte della realtà, ma sono creazioni della nostra mente: sono la mappa non il territorio. Noi invece tendiamo a credere e a innamorarci dei nostri concetti, delle nostre posizioni assunte e dedotte, senza minimamente immaginare che non hanno nulla a che fare con la realtà, bensì con una nostra  interpretazione di essa.

Quando siamo capaci di espandere il campo delle nostre esperienze riusciamo a capire che la nostra mente razionale ha dei limiti e che alcuni concetti che pensavamo fossero assoluti diventano modificabili.

mercoledì 4 settembre 2013

Non serve a molto lucidare la spazzatura.

Vi sono due regole importanti nell'utilizzo dei social media in tutto il mondo:
  1. i social media servono per dare visibilità ai contenuti di spessore.
  2. non si possono far progetti a lungo termine con contenuti spazzatura perché i social media li eliminano
Partendo da queste due regole base, è meglio investire il proprio tempo nel generare contenuti interessanti per la rete ed è del tutto inutile dare una lucidata ai cosiddetti contenuti spazzatura perché a lungo andare è una strategia perdente.

Chi vuole ampliare il proprio pubblico è bene che impari subito le regole del Content marketing.

Il content marketing è una strategia che individua nella creazione di contenuti rilevanti e di qualità l'elemento essenziale per attratte nuovi visitatori, catturarne l'attenzione e farli diventare clienti.





martedì 3 settembre 2013

Il futuro delle organizzazioni

Il mondo diventa sempre più complesso, interconnesso e le aziende per stare al passo con i tempi devono diventare complesse e dinamiche. 

Qualche anno fa bastavano poche persone capaci di apprendere e poi trasferire tale sapere a cascata su tutti i reparti.

Oggi questo tipo di organizzazione è entrato in crisi e non riesce a dare le risposte che il mercato attende.

Le organizzazioni che in futuro saranno eccellenti, dovranno invogliare tutti all'apprendimento collettivo, dove ognuno svolge il suo ruolo e partecipa fisicamente e mentalmente al raggiungimento dello scopo organizzativo.




lunedì 2 settembre 2013

Vedere il tutto per non perdersi i particolari...

Sin da piccoli la scuola ci ha abituato a scomporre i problemi, prendiamo un insieme e ne facciamo piccole parti. Siamo abituati quindi a scomporre problemi complessi e questo ci da la sensazione di poterli controllare e gestire. 

Questa semplificazione però porta a conseguenze nefaste: non riusciamo più a vedere l'insieme, non riusciamo più a capire quali sono le conseguenze delle nostre azioni.

Siamo così persi nel guardare il particolare che ci sfugge il tutto.

Succede che quando cerchiamo di vedere l'insieme non facciamo altro che cercare e unire i frammenti di esso per poterne dare una valutazione finale. E' così complesso che presto ci arrendiamo e non cerchiamo più di vedere il tutto ma ci adattiamo a guardarne dei frammenti. 

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