martedì 30 aprile 2013

Indirizza la tua vita...

La possibilità di poter operare delle scelte (vedi post Libertà di scegliere: il dono perfetto), differenzia l'uomo dagli animali, mentre un animale reagisce, l'uomo agisce. Molti condizionamenti mentali fanno si che anche noi ci comportiamo come animali e invece di agire reagiamo istintivamente. D'altronde noi non siamo esseri razionali ma esseri animali che razionalizzano. 

Però questa capacità di scegliere che possediamo ci rende autori del nostro destino, del nostro futuro, ci fa vivere meglio il presente (vedi post Le trappole del passato e le illlusioni del futuro).

Questo ci fa capire che noi non siamo il prodotto del nostro passato, dell'ambiente, dei geni, dell'istruzione che abbiamo avuto, bensì siamo in grado di riprogrammarci, di ripartire, di reinventare la nostra esistenza.

Non siamo un prodotto di come glli altri ci trattano, di come ci usano, di come vorrebbero manipolarci. Siamo in grado di capire e scegliere vie alternative.

Ovvio che vivendo in relazione con gli altri ne subiamo le influenze, ma non ne siamo determinati se non lo vogliamo.

lunedì 29 aprile 2013

Libertà di scegliere: il dono perfetto!

I nostri genitori ci hanno donato la cosa più bella e importante: la vita. Grazie a loro oggi possiamo dialogare, arrabbiarci, relazionarci, affannarci. I nostri genitori  ci hanno donato la vita ma siamo noi che dobbiamo dirigerla. Dopo quello dalla vita quello di essere liberi di scegliere è il nostro dono più grande che abbiamo ricevuto. I genitori che sanno inculcare ai propri figli questo concetto sono esseri eccezionali.

L'essere liberi di scegliere è un concetto in netto contrasto con il vittimismo e la colpevolizzazione che oggi più che mai predominano nella nostra cultura. Negli scorsi anni abbiamo assistito a politici (anche presidenti del consiglio) che si piangevano addosso, si dicevano maltrattati e perseguitati e tanti veri perseguitati che ogni mattina si alzavano per andare a lavorare e pagare le tasse (che intanto questi politici dilapidavano) ci credevano, si commuovevano, si arrabbiavano.Questo atteggiamento fa presa nelle nostre menti e abbiamo sempre a nostra portata un "paniere di scuse" pronto da usare all'occorrenza.

In realtà noi non siamo un prodotto della natura e basta, fondamentalmente siamo un prodotto delle nostre scelte quotidiane. Siamo cioè in grado di dare una direzione alla nostra vita, quindi agiamo e non reagiamo soltanto. Grazie alla libertà di scelta, noi possiamo innalzarer il livello della nostra vita sia a livello sociale che spirituale.

venerdì 26 aprile 2013

Far cambiare idea agli altri senza farsene accorgere...

Nel precedente post "Le certezze che creano nemici" abbiamo visto che quando diciamo a qualcuno che ha torto è come se gli dessimo un pugno nello stomaco. 

Malgrado le nostre buone intenzioni, è difficile far cambiare idea agli altri. Se gli diciamo che hanno toro addirittura la cosa la facciamo diventare ancora più difficile. Perché allora percorrere la strada in salita?

Il trucco sta nel far cambiare idea agli altri senza farsene accorgere

Quando qualcuno dice qualcosa che noi giudichiamo sbagliata (che non significa necessariamente che sia sbagliata) invece di dire subito che ha torto è meglio rispondere con frasi del tipo: "Ora che mi ci fai riflettere non la pensavo in questo modo, posso sbagliare e questo mi capita spesso, possiamo approfondire l'argomento"?

Alle parole "posso sbagliarmi" chi si pone contro in maniera rigida? Chi non approfondisce l'argomento in maniera aperta mentalmente? Quando ammettiamo che possiamo sbagliare non ci troveremo mai in difficoltà e non dovremo difendere la nostra posizione ad ogni costo. Il nostro interlocutore sarà subito pronto a dichiarare il fatto che anche lui può sbagliare.

giovedì 25 aprile 2013

Le certezze che creano nemici...

Quante volte ci siamo trovati a discutere con i nostri interlocutori e a non arrivare mai al dunque? Frasi come "Ora ti dico come è..." oppure "Ti dimostro..."  aprono un contenzioso e trasmettono il messaggio che noi siamo più in gamba di loro. E' come tirargli un pugno allo stomaco e poi pretendere che ci ascoltino, che passino dalla nostra parte.

Stiamo attaccando la sua intelligenza, il suo modo di vedere il mondo, di elaborarlo, stiamo sabotando la sua autostima. A volte non è nemmeno necessario parlare, è sufficiente uno sguardo, un gesto, un tono di voce differente.

Ci comportiamo così perché siamo certi della nostra posizione, siamo sicuri di non sbagliare e gli altri devono adeguarsi alla nostra opinione.

Ma siamo poi così sicuri di possedere queste certezze? Di sapere veramente come vanno le cose? La risposta è no, noi abbiamo la percezione della certezza, non la certezza. Se avessimo soltanto la certezza di non sbagliare al 55%  saremmo gli uomini più ricchi del mondo, potremmo giocare in borsa e guadagnare milioni di euro. 

E allora perché attaccare gli altri, anzichè ascoltare il loro punto di vista e cercare un punto di incontro?





martedì 23 aprile 2013

Cerca il tuo perché...

Nel nostro animo, nella parte più profonda, in ognuno di noi, c'è il desiderio di vivere una vita brillante, di eccellenza; desideriamo fare la differenza, contare davvero, essere utili al prossimo.

Se vogliamo noi possiamo vivere una vita di eccellenza, anche se dubitiamo, il potenziale è dentro di noi che aspetta il momento in cui lo possiamo/vogliamo esprimere.

Quotidianamente siamo portati a scegliere però la strada più semplice, quella della mediocrità. Siamo però in grado di cambiare e velocemente, se lo vogliamo possiamo decidere cosciamente di lasciare il sentiero della mediocrità e di percorrere quello dell'eccellenza. Questo lo possiamo fare in ogni ambito dellla nostra vita: in famiglia, al lavoro, in cassociazione, ecc.

Non necessariamente la scintilla scatta all'interno del mondo lavorativo, può accadere anche nell'educare un bambino e nello sprigionare il suo potenziale, in una causa sociale, nello sviluppo della famiglia, ecc.

Il fatto è che siamo in grado di prendere decisioni e di prenderle verso la direzione dell'eccellenza. Possiamo deciderlo anche dopo anni di percorsi sul sentiero della mediocrità, arriviamo sempre ad un bivio che ci chiede di decidere ancora e ancora. 

Non è mai troppo tardi per scegliere una vita grandiosa, migliore, eccellente. Non è mai troppo tardi per dare ascolto alla nostra voce interiore.

sabato 20 aprile 2013

Come difenderci dai manipolatori politici...



Sono convinto che in questo momento così importante tutti dovrebbero acquisire consapevolezza e capire...

1. Capire come veniamo manipolati.
2. Capire che i protagonisti e i volti sono gli stessi.
3. Capire che non abbiamo la possibilità di scegliere.
4. Capire che dovremo lavorare per pagare i debiti frutto della loro inettitudine.

Vorrei che ascoltassi e/o leggessi il metodo "Aikido Mentale" per capire come hanno influenzato e manipolato la tua mente, ma soprattutto COME PUOI DIFENDERTI IN FUTURO.

Se pensi di essere libero, ne hai ancora più bisogno degli altri.


E' un corso prezioso e per questo costava più di altri. Oggi lo puoi avere al prezzo più basso possibile (solo € 14,97) e se sei tra i 50 più veloci avrai INCLUSO nel corso multimediale anche il corso per KINDLE e per IPAD completo di tutti i Moduli previsti dal programma, ottimizzato per Ipad, Iphone, Tablet, Smartphone, 

Essendo un corso digitale scaricabile, potrai seguire direttamente sul tuo Pc, o sul tuo Tablet, i moduli del corso.

Corsi in aula simili costano almeno 500/600 euro l'uno, per un valore totale di migliaia di euro.


Trova la tua strada...

Arriverà un giorno in cui dovremmo pur decidere. Abbiamo rimandato, abbiamo tergiversato, ma la vita ci ha di nuovo portati davanti a quel bivio.

Arrivati a quel famoso bivio dobbiamo necessariamente prendere una strada; è un momento che arriva per tutti:  giovani e anziani, poveri e ricchi, donne e uomini, laureati e non, lavoratori dipendenti e imprenditori.

Una è quella verso la mediocrità, ben larga e sempre scorrevole, l'altra è quella verso l'eccellenza, stretta e poco praticata.

Ognuna di esse offre infinite possibilità, nuovi incroci, marce indietro, nuove opportunità, piazzole di sosta, montagne da scalare e praterie da attraversare. Ma tra le due strade vi è una differenza enorme, come il bianco ed il nero. 

La strada che porta alla mediocrità limita il potenziale umano. Chi la percorre ha un approccio alla vita superficiale, viene travolto dalla mollezza, dalla scarsità, dal confronto, dalla competizione e dal vittimismo. Non riesce mai ad essere realmente incisivo sulle cose perché non ha determinazione.

La strada che porta all'eccellenza espande il potenziale umano, è un percorso che da dentro va verso l'esterno, sanno elaborare i condizionamenti culturali negativi, creano il loro destino: in una parola trovano la loro vera mission, la loro via, il loro perché. Fanno anche una cosa ancora più importante: aiutano gli altri a trovare la loro strada.

venerdì 19 aprile 2013

Le persone che non si fanno contagiare dalle negatività rappresentano un'isola di eccellenza umana in un mare di mediocrità.

"Le persone che non si fanno contagiare dalle negatività rappresentano un'isola di eccellenza umana in un mare di mediocrità".
Stephen R. Covey

E' difficile seguire questo consiglio perché siamo propensi a giustificare le nostre azioni.  Pensiamo di essere seri, onesti, giusti sia con gli altri ma soprattutto con noi stessi.

Ma lo siamo realmente? Cosa succede quando dobbiamo giudicare noi stessi? Utilizziamo lo stesso metodo quando valutiamo gli altri e quando valutiamo noi stessi?

Quando valutiamo noi stessi siamo più propensi a giustificare i nostri insuccessi, siamo più bravi a trovare delle scuse. Fin qui tanto basta, non è poi un grande problema; il vero problema sovviene quando le scuse le trasformiamo in negatività, iniziamo a guardarci intorno e vediamo complotti, trasformiamo le difficoltà in problematiche insuperabili.

Ecco perché chi non si fa contagiare dalle negatività rappresenta un'isola felice di eccellenza umana in un mare di mediocrità. E' dificile, ma dovremmo almeno provarci, in fondo se ripercorriamo la nostra vita sicuramente ci sarà stato un momento in cui pensavamo che fosse tutto finito, che non saremmo mai riusciti a superare una certa difficoltà e poi come per incanto abbiamo trovato la soluzione.



giovedì 18 aprile 2013

Leader si nasce o si diventa?

E' questa una domanda che divide e le divisioni sono nette, i pensieri diametralmente opposti. Chi pensa che leader si nasce approccia al problema in base al paradigma "deterministico". Chi invece pensa che leader si diventa invoca il principio del "libero arbitrio".

Qual è la risposta corretta? Chi ha il giusto approccio alla domanda?

I leader non sono tali né dalla nascita, né vengono costruiti o modellati come tali dall'ambiente o dagli insegnamenti. 

Diventare leader è un processo interno all'individuo che inizia un percorso in autonomia grazie alla libertà che ha di scegliere le migliori risposte. Sono le scelte che compiono che li fanno diventare dei leader.

mercoledì 17 aprile 2013

Non c'è più il Re Sole...

Non c'è più il Re Sole...

... ma molti ancora pensano che il sole giri intorno a loro!

Devono stare sempre al centro dell'attenzione, quando parlano utilizzano spesso il pronome personale "io", ascoltano raramente e parlano ininterrottamente.

Non si rendono conto di essere noiosi, ripetitivi, egocentrici.

Pensano di dire cose importanti e richiamano spesso la tua attenzione. Mentre parli ti interrompono, ma non per dialogare con te, bensì per riprendere il "filotto".


martedì 16 aprile 2013

Evita gli sfortunati...

Ci sono tante persone che hanno avuto sfortuna in alcune circostanze e questa sfortuna non è dipesa direttamente da loro. A queste persone va la mia più grande compassione.

Ve ne sono altre invece che sono nati per attirare la sfortuna e l'infelicità. Questi sono dei veri "supereroi della sfiga": sanno come attirarla ma soprattutto sanno come buttarla addosso agli altri con azioni distruttive ed effetti sconvolgenti.

Le persone infelici hanno un grande potere di contagio sugli altri perché le loro emozioni sono forti e affollano i loro pensieri. 
Il vittimismo è un'arte per loro e ce ne accorgiamo solo quando siamo entrati nella rete e siamo stati contagiati. 

Un solo consiglio: appena capisci di avere di fronte a te un "contaminatore di infelicità" scappa via con qualsiasi scusa, ma scappa a gambe levate.

lunedì 15 aprile 2013

Strategia

Le librerie sono piene di volumi che ci dicono come comportarci per...

Illustri professori ci spiegano come migliorare la catena di approvvigionamento, come sviluppare un vantaggio competitivo, come elaborare un commercio elettronico, ecc.

Questi guru abbinano alle loro esposizioni una serie di dati, di numeri, di combinazioni che dovrebbero facilitarci il compito e garantirci il successo.

Tutto bello ma anche noioso, inoltre portano via tantissimo tempo e rischi di chiudere prima di iniziare un progetto. 

La vita reale è più complessa di qualsiasi ottima simulazione, di tutti gli studi possibili anche se di centinaia di pagine e anni di lavoro.

Mi chiedo, come è possibile che molti imprenditori che hanno avuto successo senza strategie intellettualizzate?

Nella realtà funzionano le cose semplici, la strategia che funziona è una soltanto: decidere una direzione e non lasciarla a nessun costo

domenica 14 aprile 2013

Le trappole del passato e le illusioni del futuro

"Se solo avessi,,,", "ormai è troppo tardi non riesco più a...", "il prossimo mese inizierò...", "ho tutta una vita davanti...".

Quando utilizziamo queste parole siamo intrappolati nel nostro passato oppure illusi del futuro: in entrambi i casi non facciamo la cosa che dovremmo e cioè vivere il presente.

Così finiamo per non assaporare il bello della vita, schiacciati dal rimpianto o speranzosi per il futuro.

Un segreto per vivere una vita felice è vivere nel presente, godere di ciò che abbiamo a disposizione, imparare dal passato e pensare per il futuro: pensa come se vivessi cent'anni e agisci come se morissi oggi.

sabato 13 aprile 2013

Scegli i tuoi clienti prima di tutto


Sembra una cosa ovvia, non è vero? Ogni tipo di clientela ha una sua particolarità, una serie di problemi, di esigenze fisiche e mentali. Ogni tipologia di clientela ha un prezzo in mente che è disposta a pagare, una storia che è disposti ad ascoltare, un periodo di tempo che è disposti a investire.

Ogni tipologia di clientela si differenza dalle altre...

Eppure troppo spesso, prendiamo un prodotto o un servizio e decidiamo che è perfetto per tutti i possibili clienti e lo immettiamo sul mercato, a fare il resto saranno gli acquirenti, se lo comprano bene, altrimenti cambiamo prodotto. Troppo spesso, però, si finisce col fare un buco nell'acqua disperdendo energie.

Ad esempio, il venditore d'auto deve scegliere il tipo di acquirente prima di andare a comprare i biglietti da visita, aprire un salone ed esporre le auto.


"Non è colpa mia, non sono io, anche tu però dovresti..."

"Non è colpa mia, non sono io, anche tu però dovresti..."

Quasi sempre un conflitto tra partner, prospect, clienti, familiari, inizia con queste parole.

Se una persona ti sta manifestando malessere vuol dire che sta male e vuole risolvere il problema, vuole affrontarlo. E noi cosa facciamo? Per tutta risposta gli diciamo che sbaglia! Così facendo abbiamo per la seconda volta
consecutiva detto al nostro interlocutore che è lui il problema, ma ovviamente lui non crede alle nostre parole

Una discussione, quasi sempre, non ha nulla a che fare con l'argomento stesso della discussione bensì con il rispetto, la credibilità degli interlocutori, l'attenzione a cosa e come si dice...

Utilizzando le parole "ma", "però", "tuttavia" allontaniamo il nostro interlocutore e lo portiamo a chiudersi ancora di più e lo invogliamo ad attaccarci.

Al contrario dobbiamo costruire un ponte, una via di comunicazione che ci permetta di ottenere la sua attenzione ed il suo rispetto, solo dopo possiamo persuaderlo di qualcosa o farci ascoltare.

Se si instaura un rapporto di rispetto le posizioni possono avvicinarsi, il dialogo si fa costruttivo, le soluzioni iniziano ad essere a portata di mano.

Quando si chiude questo ponte, al contrario, inizia il conflitto, si perde la considerazione ed il rispetto e le posizioni si allontanano..

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