lunedì 1 giugno 2015

Equilibrio tra vita privata e vita lavorativa

Oggi sembra tutto difficile: gestire il tempo tra lavoro e famiglia sembra quasi impossibile. Il capo chiede tanto, la famiglia chiede tanto, e allora cosa fare?

Questa storia, ti spiega qual è l'approccio che indico nel metodo Aikido Mentale.

Durante il corso di laurea all'università, Giovanni conobbe Carla e si innamorarono subito.
Oggi hanno entrambi 40 anni, un lavoro sicuro  e due bellissimi bimbi: Diana e Giorgio. Purtroppo vanno sempre di corsa, non hanno mai tempo e sono sempre affannati.

Carla ha un lavoro che non le consente di stare tranquilla e non può dedicare tanto tempo ai familiari perché in gioco non c'è la carriera bensì il posto di lavoro. Inoltre deve anche svolgere il lavoro per due persone perché l'azienda ha licenziato altri colleghi ed è sotto organico.

Giovanni invece lavora nelle vendite al dettaglio. Il suo lavoro è impegnativo, gestisce un'area importante e dirige 20 venditori. Viaggia spesso, esce di casa la mattina presto e rientra la sera tardi.

Quando i bimbi si ammalano la vita diventa un inferno, Carla e Giovanni non dormono durante la notte e la mattina uno dei due deve prendersi un permesso e assentarsi dal lavoro. 

Malgrado hanno una bella famiglia, si sentono affannati, corrono tutto il giorno avanti e indietro, a mala pena si salutano prima di portare i bimbi a scuola. Basta un po' di traffico ed ecco che arrivano tardi a lavoro; Il tragitto casa-scuola-lavoro-scuola-casa diventa una gara di formula 1. Anche aspettare l'idraulico a casa o andare a scuola per la recita di Diana o portare a visita dal pediatra Giorgio, è un gran grattacapo.

Carla e Giovanni quando stanno a casa pensano al lavoro, hanno paura di restare indietro e quando i bimbi si addormentano, accendono il pc e lavorano fino a tardi.
Anche quando sono a lavoro vorrebbero stare a casa e allora si mandano decine di WhatApp, addirittura Giovanni invia messaggi anche mentre guida tra uno spostamento e l'altro.

Entrambi hanno dei lavori a casa in arretrato, ogni volta si ripromettono di terminarli ma la routine quotidiana prende sempre il sopravvento: Carla avrebbe voluto terminare l'orlo alle tende che ha comprato un anno fa, mentre Giovanni non riesce nemmeno a comprare la vernice per pitturare il muro della cameretta dei bimbi.

Potrebbe andare anche peggio, entrambi lavorano e anche se non sono ricchi non hanno nemmeno debiti, stanno bene fisicamente e non sono stati travolti dalla crisi economica.

Malgrado ciò litigano spesso e non riescono più a controllare la loro vita; sembra che manchi sempre qualcosa per essere felici: se stanno a lavoro vorrebbero stare a casa, se stanno a casa vorrebbero terminare il lavoro. 

Come quasi sempre accade nella coppia, la donna prende l'iniziativa e parla dei suoi problemi con un'amica che le da un consiglio: "Ho partecipato a un corso e ora sto leggendo il manuale. Credo che può essere utile anche per te. Leggilo e metti in pratica i suoi consigli".

Carla ritorna a casa e posa il manuale in libreria, per ora non ha intenzione di leggerlo perché non ha tempo. I problemi però continuano e appesantiscono le giornate di Carla, A lavoro nota che la sua amica intanto è cambiata in meglio, sembra baciata dalla fortuna.

Quando torna a casa tira fuori il manuale e inizia a leggerlo. Man mano che va avanti nella lettura inizia a pensare: "Caspita, questo tizio sa il fatto suo, inoltre nel manuale vi sono tanti riferimenti scientifici". Decide di provare a seguire i consigli del manuale, prende carta e penna e annota il da farsi.

Quando la sera rientra a casa Giovanni trova un donna diversa e determinata che esordisce dicendogli: "Basta mi sono stufata, non possiamo continuare così". Anche Giovanni acconsente: "Carla hai ragione, ma cosa possiamo farci? Questa è la vita"!
Carla attacca: "No invece, credo che possiamo fare qualcosa per provare a cambiarla. Una mia amica mi ha dato un manuale che parla di Aikido Mentale e della capacità di saper prendere decisioni e gestire le emozioni. Proviamo a mettere in pratica qualche idea. Cosa ne pensi se iniziamo con il decidere degli obiettivi"?

Giovanni è stanco, ha ancora in mente le urla del capo per gli obiettivi impossibili non raggiunti e tagli corto: "Vorrei avere tanti soldi per stare a casa e non sentire nessuno".
Carla di arrabbia: "Lo sai benissimo che questo non è un obiettivo e che gli obiettivi devono essere specifici, coinvolgenti e fattibili".
Carla prende carta e penna e inizia a scrivere i primi cambiamenti, piccole abitudini che permetteranno alla coppia di vivere meglio le loro giornate: Io ho bisogno, almeno qualche ora a settimana di avere del tempo per me stessa, per leggere di più o semplicemente dì fare shopping senza fare corse". Per Giovanni un buon obiettivo sarebbe quello di rimettersi in forma andando dal dietologo e segnandosi a una  palestra.

Carla zittisce Giovanni e argomenta: "Sono seria e intenzionata a scrivere un obiettivo fattibile. Facciamo così, tu prendi mezza giornata di permesso ogni settimana e badi ai piccoli, io ti lascio in pace la domenica così puoi anche andare in palestra. 

Da quel momento la vita ai due coniugi cambia in meglio. Carla è più serena e Giovanni ha iniziato la dieta e ha ripreso ad allenarsi. 

Tutto ciò dura finché un pomeriggio Giovanni anziché tornare a casa resta a lavoro perché aveva importanti riunioni che non poteva rimandare. La sera a casa trova Carla arrabbiata e delusa. Giovanni tenta di discolparsi dicendole che il lavoro viene prima di tutto, anche del pomeriggio libero. Carla dice a Giovanni che non ha capito il perché è arrabbiata, a lei non interessa il pomeriggio, al qualche avrebbe rinunciato per problemi di lavoro, lei incolpa Giovanni perché durante la giornata le ha inviato e-mail e messaggi anziché lavorare e terminare prima il lavoro.
"Abbiamo sempre scambiato tanti messaggi durante il giorno" replicò Giovanni, "Pensavo fosse un modo di starti vicino".

A quelle parole Carla si calmò un po' e poi disse: "Se vuoi starmi vicino, torna prima a casa la sera così possiamo trascorrere un po' di tempo insieme. Sai che ogni volta che ti distrai a lavoro ci vogliono almeno dieci minuti per riprendere la concentrazione? Sai che ogni volta che fai entrare nel tuo ufficio persone che vogliono solo perdere tempo o non hanno un appuntamento la tua performance diminuisce?

"Ma come faccio a lavorare sempre a tiro e a non svagarmi nemmeno per qualche minuto"?.  protestò Giovanni che però iniziava a pensare che Carla avesse ragione. Purtroppo troppe persone erano per lui vampiri di tempo, molte addirittura stanziavano nel suo ufficio con il portatile e sgombravano la scrivania a sera tardi. Quante chiacchiere inutili, quante riflessioni scorrette e poi quel brutto vizio di accentrare tutto il lavoro, quel brutto vizio di non delegare.

Mentre era preso da queste riflessioni Giovanni interruppe Carla : "Forse hai ragione, proviamo. Da domani non ti invierò più messaggi in orario di lavoro, chiuderò la porta dell'ufficio, stilerò una lista di cose da fare e non permetterò ai vampiri di tempo di prendersi la mia vita".

Carla sorrise, si alzò e prese una cornice dalla libreria che conteneva una foto di lei, Diana e Giorgio: "Prendi, mettila sulla tua scrivania e ogni volta che perdi il ritmo pensa a noi e a quanto saremmo felici di vederti arrivare prima la sera, di quanto anche noi ci stiamo sforzando per cambiare la nostra vita". 

Giovanni, sgombro l'ufficio dalle tentazioni più forti, anche Carla fece lo stesso e divennero più produttivi a lavoro e più sereni a casa. 

Entrambi sono riusciti a ricavare più tempo libero per la famiglia. Giovanni ha capito che tutti i sacrifici vengono fatti per le persone che si amano e che non c'è cosa più bella che trascorrere il proprio tempo con loro. Giovanni prima di andare a casa la sera leggeva le mail della giornata o risolveva gli ultimi problemi, si era abituato a sopperite alla propria improduttività durante il giorno con l'allungamento dell'orario di lavoro. Oggi non spreca più questo tempo e le ore serali le dedica a se stesso e alla sua famiglia, ma coa anche importante è diventato più produttivo. 



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