venerdì 3 maggio 2013

La forza di un paradigma

Il termine paradigma deriva dal greco antico paràdeigma, che significa esemplare, esempio esso è un modello di riferimento all'interno del quale noi agiamo.
Per questo stesso motivo se il paradigma in cui operiamo presenta delle lacune, le risposte che daremo saranno fallaci. Thomas Kuhn defini così il paradigma scientifico: "un risultato scientifico universalmente riconosciuto che, per un determinato periodo di tempo, fornisce un modello e soluzioni per una data comunità di scienziati".
Per semplificare, un paradigma è una lente con la quale guardiamo il mondo; questa lente ci fa focalizzare l'attenzione su alcuni particolari facendocene perdere molti altri. Tutte le grnadi invenzioni, le scoperte scientifiche avvengono per cambio di paradigma.
Quando Cristoforo Colombo scoprì l'America, sconvolse il vecchio paradigma, che per tantissimi anni fece allontanare dalla mente di abilissimi marinai la sola idea di poter circumnavigare la terra. Egli cambiò paradigma, per andare a oriente voleva seguire la via dell'ocidente e non del Levante. 

Nel 1486, Cristoforo Colombo, si stabilì in Portogallo e, grazie al fratello Bartolomeo, cartografo, approfondì la lettura e il disegno delle carte nautiche, studiò le opere di molti geografici, ebbe contatti con il geografo Toscanelli convincendosi che la forma della terra fosse sferica, che fosse relativamente breve la distanza via mare, tra le coste occidentali europee e quelle orientali asiatiche (Cina, Giappone, India), che fra esse non ci fosse alcun continente e cominciò a coltivare l'idea di raggiungere le Indie, navigando verso occidente. Colombo confuse il miglio arabo con quello romano e credeva che la via più breve per arrivare in India fosse navigando verso occidente. Gli esperti sapevano che ciò non era possibile e che le Indie erano molto più lontane. La sua scoperta diede un forte impulso (salto di paradigma) alle teorie emergenti, scatenando una corsa verso occidente ed una rapida ricerca scientifica sulla sfericità della terra.

Quando si vuole lavorare su piccole migliorie conviene lavorare sulle abitudini, sui comportamenti. Quando invece si vuole fare un grande salto, un miglioramento netto, allora occorre lavorare sul paradigma.  Ad esempio, prima della scoperta di Cristoforo Colombo, i portoghesi avevano tracciato nuove vie marittime, arrivarono a circumnavigare l'Africa, però miglioravano le rotte all'interno del vecchio paradigma, mai avrebbero potuto scoprire che esisteva un continente vasto e ricco.

Il problema è che è difficile cambiare paradigma; i paradigmi che abbiamo fatto nostri non si smontano facilmente, alcuni durano anche centinaia di anni dopo che ne sono stati scoperti di nuovi. Negli ultimi 25 anni abbiamo assistito a cambiamenti come la globalizzazione, la informatizzazione, la connettività eppure; questi cambiamenti sono portatori di novità positive ma anche di problemi. Questi problemi cerchiamo di risolverli con vecchi paradigmi, con vecchi modi di pensare che andavano bene 50 anni fa ma che oggi lasciano il tempo che trovano.

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